questo è un post di lamentele.
sappiatelo. leggetelo solo se siete dell'umore giusto.
sì mi lamento.
perché alla fine a scuola ti insegnano un inglese che non è quello reale.
per 8 anni della mia vita, per 9 mesi all'anno, per almeno due ore alla settimana ho frequentato delle lezioni di inglese.
ah aha hahahahahhaaah. Ah.
inglese? inglese?!!
L'inglese che mi hanno insegnato non esiste. Si salva solo qualche parola, qualche piccola semplice regola grammaticale. per il resto, sia a livello lessicale sia a livello fonetico, è uno sterminio di credenze accumulate in anni di duro studio.
faccio qualche esempio.
pronuncia:
20 come lo dite voi in inglese? a me hanno insegnato a dire tuènti. ma va là, gnùrant! qui si dice tuèni!
shop lo pronunci sciòp? nanananana: sciap!
e john? qui è giàn (quasi piemontese)!
come dici tu 3.30 p.m.? half past three? gnùrant! si dice three thirty!
attenzione a pronunziare correttamente il numero 6: non è sìx ma qualcosa che si avvicina a sèx ma - per amor del cielo - non è sesso! (poi ci sono i tradizionali sheet e shit, ship e sheep e via dicendo) -
penso che non riusciremo mai a pronunicare bene church. e la fede non c'entra.
ortografia:
tonight? no no no: tonite!
poi si abbrevia tutto: veggie sta per vegetarian, UofG sta per University of Guelph, ...
lessico:
e lo shop di prima? se shopping è comprare allora shop è ... è... no! non è negozio! gnùrant! quello è store o grocery (se è per il cibo)!
attenzione: wurstel non è parola internazionale. gran delusione!
pepperoni NON è la verdura, pepper è sia peperone che pepe.
E come rispondi alla domanda 'how are you?' No, non 'fine' fine??? no! si dice good! e, per inciso, how are you è simile al nostro 'come va?' e lo dici dopo ogni 'hello' quando incontri qualcuno. chiaro? 'hello, how are you?"
supper invece di dinner
inutile dire che quando l'acqua arriva al cul... ehm, facciamo alla gola, si impara in fretta a nuotare. è così che ho imparato nuove parole: stroller, charriot, dummy, diapers, crawl, nap, clean up, stuff, vacuum cleaner (cioè il pulitore del vuoto: WOW! tutta la mia ammirazione: mi piace e mi ricorda Einstein. vabbè ne parlerò al mio psicanalista, quando ne avrò uno).
e poi ci sono parole che usano tantissimo che secondo me sono un po' come il nostro verbo 'cosare': tipo, debbo ancora capire bene come funziona, ma 'get' è dappertutto, 'drop' pure con varie particelle dopo, per non parlare di 'take' (che io sapevo significare 'prendere' ma è anche 'lasciare': una volta Fiona mi dice qualcosa tipo "Tomorrow, after I take my son to school, I'll come to you" allora io capisco che passa nel pomeriggio, dopo che ha preso il figlio a scuola: NO NO NO, arriva invece alle 9 del mattino a casa mia perché lei ha detto 'dopo che ho portato/lasciato mio figlio a scuola'...per poco non le apro la porta in piagiama!)
altre espressioni sono facili perché hanno una struttura ripetitiva: have a shower è farsi una doccia, have a walk è fare una passeggiata, have supper è cenare...
è un elenco che, naturalmente, crescerà col tempo e sicuramente appena pubblicherò il post mi verranno subito in mente altre 10 espressioni che avrei potuto scrivere qui e da cui mettervi in guardia.
ma per adesso è tutto. ovviamente godrei molto nel leggere le vostre esperienze linguistiche: come si dice... mal comune mezzo gaudio!
I did it.
mercoledì 16 febbraio 2011
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8 commenti:
Io ho trovato un buon metodo di studio. scarico dei podcast da internet, su cose che mi interessano, o anche solo storielle piacevoli per passare il tempo. Principalmente programmi radiofonici, ma anche romanzi o lezioni universitarie e parauniversitarie.
Poi ci sono anche dei podcast per learners of english as second language. Bisogna selezionarli un po', ma ne trovi di ottimi, che insegnano un inglese autentico.
Immagina un podcast registrato da un ragazzo londinese di trent'anni! non si mette a dire "what's your favourite kind of color?".
Naturalmente lo studio sui podcast è incompleto, manca la parte scritta e poi ascoltare non è come parlare. Però le espressioni che hai citato più o meno le conoscevo. E ascoltando molto un pochino si migliora anche nello speaking.
Il podcast con le cuffiette ha anche il vantaggio che lo puoi ascoltare mentre fai altre cose che non richiedono l'uso del cervello, tipo lavare i piatti, rassettare la casa o andare a correre. Come ben saprai con dei bambini piccoli, un lavoro e il sacrosanto diritto al cazzeggio non è che si riesca a dedicare molto tempo solo all'inglese.
Per quanto riguarda la pronuncia penso che non bisogna essere troppo rigidi. Voi state scoprendo l'inglese con l'accento di Guelph, che forse avrà una inflessione diversa da quello di una città a poche centinaia di chilometri di distanza.
E' stimato che solo in Gran Bretagna esistono dai 10 ai 15 accenti diversi.
E quindi? e quindi secondo me la pronuncia deve azzeccarci quel tanto che basta affinchè il nostro interlocutore capisca cosa stiamo dicendo.
Ho letto un articolo interessante,o meglio l'ho ascoltato, che aveva un titolo tipo "who owns English?" faceva notare che, ad esempio, i cinesi sono quasi un miliardo e 400 e dedicano UN TERZO del loro tempo scuola allo studio dell'inglese, quindi nel prossimo futuro lo sapranno molto bene. (e questa per noi e una fortuna, così non saremo costretti a imparare il cinese). Per non parlare degli indiani, che sono quasi un miliardo.
Insomma, nel futuro i principali conoscitori dell'inglese saranno di origine non anglosassone.
Quindi chi pronuncia il CORRETTO INGLESE? Il lord londinese molto British o Xiao Yang di pechino? e perchè non l'italiano che pronuncia two come se sternutisse? Insomma, credo che si vada verso una internazionalizzazione della lingua. I puristi non saranno molto contenti; io credo che sia una buona cosa, lo scopo principale è comunicare, condividere, per raggiungere conoscenza, libertà e democrazia.
PS se può consolarvi, oggi il tempo qua fa schivo pioggia e nebbia.
ciao ciao
valerio
Esatto, stavo per dire la stessa cosa. La pronuncia che avete incontrato là è ben diversa dalla pronuncia inglese britannica, e anche diversa se vi spostate qualche centinaio di miles. Che tonight si scrive anche tonite attenzione, è una versione non ufficiale e vale come un xchè qua. Certo che l'inglese imparato a scuola parte con cose che non userete mai o poco, e il lessico non può essere quello che copre attrezzi di tutti i giorni. E vi posso garantire che il vostro chariot (una "r" sola) ha il significato di passeggino che si monta anche sulla bici soltanto da voi eh. Certo che lo trovo anche con quel nome, ma se scrivo bycicle trailer va bene uguale. Vuol dire che imparate cose sbagliate? Assolutamente no. Ma così come io ho imparato parole piemontesi che appena esco dalla zona di Torino mi marcano come "piemontese" e non può come "straniera", così anche voi imparate la lingua e le parole di un posto specifico. Non avete idea quanto tempo ci ha messo Gemma per farmi pronunciate "tomato" all'inglese britannico..... perchè io dicevo "tometo", come imparato in Michigan, menre lei insisteva su "tomato".
Che magari poi la scuola non basta per imparare davvero non metto in dubbio, non mi interessa inoltrarmi nell'argomento specifico. Fatto sta però che gli italiano hanno problemi con le vocali lunghe e corte, o meglio, non riescono bene a distinguere la differenza. Marcare tutta una popolazione così adesso sembra una follia razzista, ma se guardate bene la lingua italiana non fa la differenza e di conseguenza l'orecchio italiano non la sente. Vale non solo per l'inglese ma per tutte le lingue che hanno bisogno di distinguere con una lunghezza diversa di vocali, per cui anche tipo il giapponese. Lo sentite per "shit" e "sheet" adesso là. Io l'ho incontrato col nome maschile Finn. Un nome bellissimo, storpiato al massimo dalla lingua italiana. Pronunciatelo voi. Poi chiedete ai vostri amici. Due nomi diversi, no?
Dai, coraggio ragazzio! Imparate quanto potete, arricchitevi le giornate con nuove parole. Come mai da voi quando si usa il vacuum cleaner non si dice "to hoover"? Perchè anche quello si usa eh....
Scusate gli errori di stumpa che ho sparso nel mio commento.....
:)
ehi! il mio post voleva essere ironico, anche se rimane vero che quello insegnato a scuola è un finto inglese (a meno di essere molto fortunati con l'insegnante). ovviamente so che la pronuncia è questione di dialetto (l'altra sera abbiamo visto the castle il film e l'inglese australiano è davvero davvero terribile!)-
detto questo è divertente avere a che fare con la reale realtà (del supermercato, del farmacista, della maestra, del vicino di casa, dei bambini, della cugina, del dentista...) -
chariot sarà nome commeciale?
comunque adesso mi propongo di fare una doccia di inglese al giorno. e la cosa divertente è che guardare un film è d'obbligo! ;P
scrivo in fretta che iris mi sta gattonando in giro per casa!!
e una volta iniziato con i film in inglese puoi continuare anche a casa! così non perdi quello che hai acquisito!!
che bello, iris che gattona!! :)
eli
Giusto per aggiungere alla confusione generica:
Gemma e Lottie per esempio non hanno supper, hanno tea.
E poi ho pensato al problema del take. Non dipende dal verbo che usi ma dalla particella dopo. Nel senso: take to - portare a. take away - vabbè la sappiamo ne? take from - prendere da. take off - partire/ decollare.
Ma una cosa del genere è successa anche a me qua con le particelle italiane (lo so che a Adri si arrotolano le unghie dei piedi a sentirmi usare un generico "particella"): Io ho imparato da come partendo da punto A verso di me. No no no! Io posso sia venire dalla nonna che andare dalla nonna! Poi vado dal medico ma al supermercato. O.O
Avete già cominciato a mettere "like" dapperttutto? I was like... and then he was like.....?
drop off, drop by... già già. Imparate ragazzi imparate, che così vi piazzo Gemma davanti che vi sgrida per la pronuncia e vi confonde con altre parole che non usate mai ;)
minchia grazie eh, riki. grazie tante.
:D mi fa ridere l'immagine di noi e gemma che ci bacchetta!
non uso ancora like tanto spesso e ovviamente sono impacciatissima con le particelle... insomma le metto un po' a caso e mi accorgo che invece di dire che mi tolgo le scarpe magari dico che le scarpe decollano (che, insomma, volendo può anche essere vero...) - a volte è difficile uscire in mezzo alla folla: in questi giorni iris è davvero troppo raffreddata per uscire...
comunque, mi piacerebbe avere una mente più predisposta verso le lingue... faccio una fatica a parlare! il bello è che inizio bene poi la velocità del pensiero supera quella della bocca e siccome il pensiero è in italiano inizia ad esserci come un fuori sincrono tra pensiero e parola fino a che non c'è un corto circuito e la mia frase rimane sospesa a metà :)
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